Emozioni e impressioni dopo la Shoah...

Dopo aver visto il documentario "La zona grigia" su Rai Storia, ecco le nostre impressioni



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Commenti: 36
  • #1

    Aldo Verde (mercoledì, 01 febbraio 2017 09:25)

    Una riflessione che volevo fare in merito alla Shoah riguarda la formazione dei gruppi di prigionieri che erano costretti a lavorare per il funzionamento dei campi di concentramento, in particolare i chimici e i sonderkommando. Le persone che ne facevano parte si salvarono fisicamente, ma non moralmente , infatti molte persone che sono state liberate dai campi di concentramento si sentono colpevoli di aver contribuito al loro funzionamento. Un esempio è Primo Levi , lui ha lavorato come chimico presso il campo di Auschwitz , è stato liberato degli alleati però non ha sopportato il peso della sua coscienza infatti si è ucciso nel 1987.
    In conclusione il genio malefico dei tedeschi è stato quello di fare ricadere la colpa della morte di milioni di persone sui prigionieri che venivano costretti a lavorare per il funzionamento dell'orrore che si celava dietro i cancelli dei Campi di Concentramento.

  • #2

    Alice Stincone (giovedì, 02 febbraio 2017 07:27)

    Per quanto riguarda "la zona grigia", posso solo dire che essa rappresenta uno degli aspetti più agghiaccianti dei Lager. Questo gruppo di prigionieri, i Sonderkommando, hanno contribuito in qualche modo a questo genocidio. Due esempi sono: Primo Levi, che svolgeva gli esperimenti su altri esseri umani, essendo un chimico, e Shlomo Venezia, che tagliava i capelli alle donne morte. Dopo diverso tempo i prigionieri vennero liberati. Questo "ritorno alla vita" venne vissuto da alcuni prigionieri con angoscia e vergogna; tornando alla vita, essi riuscirono di nuovo a percepire la realtà di essere umani, e tutto il dolore e l'umiliazione di quell'esperienzacrolla sui sopravvissuti, insieme alla vergogna di essere riusciti ad uscire vivi dal Lager

  • #3

    Matteo Mistretta (giovedì, 02 febbraio 2017 10:09)

    Il documentario che abbiamo visto riguardo la Shoah, "La zona grigia", mi fa ancora piu' rendere conto di quanta crudelta' e cattiveria ci siano stati in quei Lager. Primo Levi chiamava proprio "Zona grigia" quel gruppo di prigionieri che viveva tra privilegio e sopravvivenza, erano coloro che collaboravano con i nazisti per poter avere qualche privilegio in piu'grazie alle conoscenze che alcuni di loro possedevano, come Levi, un famoso chimico italiano. Nel suo documentario ci fa rivivere le sue sofferenze, le sue angosce e il chiedersi il perchè di così tanta ingiustizia, toccata proprio a lui. Ed è proprio per questo dolore e tormento che deciderà di togliersi la vita.

  • #4

    Calà Nikolas (giovedì, 02 febbraio 2017 10:24)

    Questo documentario mi ha fatto comprendere che bisogna ricordare le povere persone che hanno perso la vita nei lager, ma questo periodo così triste della storia dovrebbe essere cancellato nel senso che non dovrà accadere mai più, perché non esistono razze inferiori o razze superiori: siamo tutti uguali!

    La scena che mi ha colpito di più è stata quanto Shlomo Venezia tagliava i capelli alle donne morte. Io non riesco a capire come ha fatto ad avere delle persone morte tra le mani e per 9 mesi é riuscito a tagliare loro i capelli, contribuendo così al funzionamento dei campi di concentramento…

  • #5

    Elyson Orlando (giovedì, 02 febbraio 2017 10:34)

    Vedendo il documentario " La zona grigia" ho dedotto che l'uomo in quegli anni è stato molto crudele. La scena che mi ha maggiormente colpito è stata quella delle persone nude magrissime. Hanno suscitato in me un senso di angoscia e dolore. Io spero solo che questo periodo non accada più per il bene della nostra società

  • #6

    Anzalone Francesco (giovedì, 02 febbraio 2017 13:56)

    Questo documentario mi ha scioccato molto per la freddezza e la brutalità con cui i tedeschi perpetravano le loro azioni illecite. Convinti che la loro razza era superiore a quella degli ebrei, li catturavano e li sterminavano nelle camere a gas o nei formi crematori, messi in funzione dagli ebrei più colti. Questi ultimi non si potevano nemmeno rifiutare perché altrimenti venivano uccisi.
    Fino a che punto può arrivare la cattiveria dell'uomo!?!! :-(
    Nonostante ciò, penso che la scuola deve proporre questi documentari o altro materiale relativo all' argomento della Shoah, per non dimenticare e per evitare che accadano questi atti disumani anche ai nostri giorni.

  • #7

    Salvatore Di Marco (giovedì, 02 febbraio 2017 14:53)

    Il documentario che abbiamo visto sulla Shoah parlava delle condizioni di vita nei campi di concentramento tedeschi e di come sono stati uccisi tutti quei poveri ebrei.
    Questo fenomeno triste e crudele non deve accadere più, perchè nel mondo non ci sono razze inferiori rispetto alla propria, come pensavano i tedeschi.
    La scena che mi ha colpito di più è stata quando nel video ho visto i tedeschi che accatastavano tutti quei cadaveri. Inoltre le persone che sono uscite vive da quell'inferno, come Primo Levi e Shlomo Venezia, i quali hanno contribuito al funzionamento dei campi, dopo l'accaduto si sentirono colpevoli per ciò che hanno fatto. Basta pensare che alcuni di loro, come Primo Levi, si sono tolte la vita per la vergogna che hanno provato per essere uscite vive da quei Lager.

  • #8

    Giorgio Venticinque (giovedì, 02 febbraio 2017)

    Nel documentario "La zona grigia", che spiegava lo sterminio degli ebrei , la parte che mi ha maggiormente colpito è stata quando Sh limo Venezia disse che per avere un tozzo di pane bisognava rubare una scarpa in cambio del tozzo. Un altra scena che mi ha colpito quando disse che a sopravvivere erano gli egoisti,e le persone più cattive, mentre a morire erano le persone umili

  • #9

    Chiara Amico (giovedì, 02 febbraio 2017 16:31)

    La parte del documentario che mi è piaciuta di più quando un anziano dei sopravvissuti raccontava il momento di quando è stato liberato e che prima di tornare finalmente a casa gli diedero uno zaino pieno di dolciumi in compenso;inoltre dice che quando era entrato nel campo pesava circa 80 chili.Invece quando fu liberato pesava circa 30 chili .

  • #10

    D'aria Alessandro (giovedì, 02 febbraio 2017 18:53)

    Anche io della 2° D ,dopo aver visto il documentario "La zona grigia" vorrei esprimere le mie impressioni
    La cosa che mi ha commosso di più è stato che un sopravvissuto, quasi in fin di vita, viene soccorso da un americano e dopo avergli chiesto la nazionalità gli dice che era tutto finito.
    Gli dà anche uno zainetto pieno di delizie come: cioccolato, caramelle, biscotti, marmellate ecc.
    E finalmente il 27 gennaio del 1945 finisce il più grande omicidio di massa della storia.
    Secondo me non esistono razze inferiori o razze superiori: siamo tutti uguali!

  • #11

    Petrantoni Michele (giovedì, 02 febbraio 2017 19:02)

    Sono Petrantoni Michele della II D. Questo documentario mi ha fatto capire a quanto può arrivare il limite della pazzia umana, ma soprattutto, il dolore che hanno provato gli ebrei salvati che hanno perso i propri cari o i propri figli. Ciò che mi ha colpito di più è come gli ebrei, quei milioni di ebrei, non riuscirono a ribellarsi contro i tedeschi. Mi ha colpito anche il coraggio di Shlomo Venezia nel suo lavoro, ossia di tagliare i capelli alle persone morte per 9 mesi. Infine, la scena che mi ha colpito di più è stato quando hanno fatto vedere le persone magrissime, quelle persone che, magari, hanno lavorato per una giornata intera e non avevano niente da mangiare. In conclusione, spero che quello che hanno fatto i tedeschi non accada mai più.

  • #12

    Marianna Intorre (giovedì, 02 febbraio 2017 19:17)

    La scena che mi ha colpito maggiormente è quella in cui un Ebreo riconosce di essere stato liberato, ma con il volto pieno di tristezza dice: "Anche se tutto questo è finito,io mi chiedo quale sia il motivo della mia esistenza..." E pensava "Ora,anche se saró libero,dove andró? Quale è la mia casa? Quale è la mia famiglia? Chi si ricorderà di me?" . Un'altra scena che è rimasta impressa nella mia mente è quella in cui un Americano va da un Ebreo e gli dice: "È tutto finito,ora siete salvi." E nell'Ebreo si vede quella piccola speranza che tutto ció non torni più.". Sicuramente dimenticare ció che si è vissuto nel campo di Auschwitz. Tutto rimarrà impresso nella mente. Una delle scene più incredibili é quella in cui si vedono i corpi di tutti gli Ebrei morti,senza più una vita. É giusto ricordare ció per non fare dinuovo sbagli del genere. Quanti sorrisi spenti in un attimo. Quante vite buttate così.

  • #13

    Torregrossa Elisabetta (giovedì, 02 febbraio 2017 19:26)

    Primo Levi era un italiano ebreo che andò nel campo di concentramento di Auschwitz. Era uno scrittore, partigiano, chimico e autore di racconti, memorie, poesie e romanzi. Nel 1968 si è ucciso. Affermò che in tutte le persone si trova la zona grigia che è un punto di riferimento del male. Alcune persone lo dimostrano come per esempio i tedeschi. Altre non lo dimostrano. Il documentario "La zona grigia" è stato molto bello e significativo perché fa provare gli stessi sentimenti degli ebrei. La parte che mi ha colpito di più è stata quando hanno fatto vedere alcune persone magre. Questo perché i tedeschi davano loro da mangiare solo un pezzo di pane al giorno e quindi mangiavano poco o niente.

  • #14

    Davide Arcarese (giovedì, 02 febbraio 2017 19:53)

    La scena che mi ha colpito di più è stata quando Levi raccontò al giornalista il fatto più brutto della sua vita: una bambina che piangeva accanto alla madre morta perché non riusciva a mangiare il latte, ad un tratto un soldato sparò un colpo in testa alla bambina senza alcuna pietà. Secondo me
    i nazisti erano persone senza alcun sentimento e senza un cervello per pensare a cosa stavano compiendo.

  • #15

    Falzone Claudia (giovedì, 02 febbraio 2017 19:53)


    Salve,sono un alunna della classe 2°D e volevo commentare anche io il video visto sulla giorata della memoria.
    Vedendo questo documentario: "La zona grigia" sono rimasta molto colpita dal campo di Auschwitz e da tutte le crudeltà che venivano fatte al suo interno.
    Mi sono resa conto di quanto fosse dificile andare avanti poichè ogni uomo, veniva privato di tutto persino dei suoi oggetti personali.
    Alle donne venivano persino tagliati I capelli; una volta entrati lí non si aveva più nulla, si veniva privati di ogni bene.
    La scena che mi ha fatto più senso è stata quella in cui si vedevano tutte le scarpe dei prigionieri amassate una sopra l'altra dove appunto si poteva benissimo vedere che molte persone innocenti, hanno perso la vita dietro quel cancello.
    Persone che non meritavano di fare una fine cosí triste. Secondo me la Shoah rimmarà sempre uno degli eventi più crudeli e tristi da non dimenticare.

  • #16

    Elysea Maira (giovedì, 02 febbraio 2017 20:16)

    la scena che mi ha colpito di più è stata quando si vedono gli incroci dei binari,che simboleggiano noi uomini che siamo ancora in cammino per conquistare i valori di rispetto, tolleranza e fratellanza. siamo ancora in cammino. secondo me sono fatti troppo importanti storicamente,per questo non dobbiamo dimenticare!

  • #17

    Savitteri Alessandra (giovedì, 02 febbraio 2017 20:19)

    le scene che mi hanno colpito di più sono state,la prima,quando si vede l'immagine del cancello di Auschwitz,con su una scritta,che significava :'Il lavoro rende liberi', ed è paradossale perchè li' dentro si era solamente prigionieri,e bastava essere ebrei per essere deportato ed ucciso. La seconda,quando si vedono le immagini del filo spinato intorno al campo. scappare da la significava morire. sono fatti realmente accaduti e quindi non bisogna dimenticare!

  • #18

    Caterina Cammarata (giovedì, 02 febbraio 2017 20:39)

    Secondo Primo Levi esiste una " zona grigia " tra le vittime e i carnefici costituita dalle vittime che n qualche modo hanno aiutato il funzionamento della macchina di sterminio.
    Lo storico Carlo Greppi dice che il tema è il rapporto con il potere e le situazioni che avvengono in casi estremi per sopravvivere. In molti casi sono finte scelte perché non c'era il potere di scelta.
    Primo Levi dice che noi affrontiamo queste situazioni ogni giorno, ma in un campo di concentramento il tutto avviene come una natura umana " scoperchiata " , ad occhio nudo.
    Un fatto che mi ha sconvolta è che coloro che si salvarono erano i più crudeli, i più cattivi, chi non aveva un cuore... Però i salvati si vergognarono della stessa natura umana, si chiesero il perché della loro esistenza ed il perché loro si salvarono e gli altri no.
    Nel 2007 esce il libro "Sonderkommando" , scritto da Slomo Venezia, un ex internato ai campi di concentramento. Sonderkommando era il nome della squadra speciale composta da prigionieri collaboratori ai forni crematori. Il suo compito era quello di tagliare i capelli alle donne con una grande forbice da fabbro. A il suo lavoro non piaceva, ma pur di salvarsi si schierò con il male. Ecco il concetto di zona grigia.
    Una scena che è rimasta in mente a Slomo è quando una bambina veniva allattata da una mamma in fin di vita. Quando la mamma muore muore anche lei, non avendo più nutrimento. Allora un soldato tedesco, con un grosso sorriso stampato sulla faccia , la prende e la porta nei forni crematori.
    Un' altra scena commovente è quando un sopravvissuto racconta che quando gli Americani lo vengono a salvare gli portano uno zainetto pieno di leccornie e loro tutti contenti le mangiano.
    Il video ci lascia con delle emozionanti canzoni di famosi cantautori italiani che racchiudono il vero concetto di questa tragedia.
    Possiamo concludere augurando che questi fatti non capitino più e che non ci lasciamo trascinare dalla zona grigia anche se la natura umana è imprevedibile.

  • #19

    Alessandra Scarlata (giovedì, 02 febbraio 2017 21:11)

    "Hai vergogna perché sei vivo al posto di un altro ed in specie di un uomo più buono, più onesto, più degno di vivere di te; i salvati del lager non erano i migliori...sopravvivevano i peggiori, gli egoisti, i violenti, i collaboratori della ZONA GRIGIA". Sono queste le parole di Primo Levi che mi hanno fatto riflettere molto. Il sentirsi colpevole per aver contribuito a sterminere quella che era la sua stessa razza, malgrado fosse stato costretto dalla reltà dei fatti, non facevano di lui un uomo felice di essere stato liberato. Questa angoscia lo accompagnò per il resto della sua vita portandolo a morire suicida. Credo infatti che l'obiettivo dei nazisti non sia stato solo quello di sterminare un'intera razza fisicamente ma di uccidere ogni voglia di vivere e ogni minimo pensiero dei sopravvissuti. Credo infine che occorra porre l'attenzione su quanto detto dal professor Carlo Greppi riguardo alla "ritualità'' del ricordo, per evitare di banalizzare o togliere alle generazioni future la vera consapevolezza di quanto accaduto.

  • #20

    Carola Scarantino (giovedì, 02 febbraio 2017 21:45)

    La visione di questo documentario, che racconta, il genocidio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ha suscitato in me tanto orrore per la crudeltà che l’uomo ha compiuto. Una delle parti che mi ha colpito di più, è stato il racconto di Shlomo Venezia su ciò che ha visto accadere ad una neonata, strappata dal seno della madre morta. Si salvavano i peggiori, gli egoisti, i violenti, gli insensibili, i collaboratori della “ zona grigia”. I sopravvissuti del Lager hanno provato vergogna per non essersi ribellati e si chiedono il perché della loro esistenza. Anche se furono liberati il loro dolore era talmente forte che si suicidavano. Molti furono i campi di concentramento ma solo Auschwitz con il maggior numero di morti.

  • #21

    Alba Ribecca (giovedì, 02 febbraio 2017 22:10)

    La parte che mi ha colpito di più é stata quando quell'uomo anziano era prigioniero ad Auschwitz, dimagrito di tanti chili ed esausto ed erano arrivati gli americani al campo. Gli avevano detto che tutto era finito e che era finalmente salvo dandogli anche uno zaino con le caramelle e i cioccolatini. Quella parte é stata molto commovente.

  • #22

    Nicola Cammarata (giovedì, 02 febbraio 2017 23:00)

    La visione di questo documentario, mi fa riflettere molto sulla sofferenza vissuta dagli ebrei nei campi di concentramento. Mi ha particolarmente colpito il fatto che, in un situazione così sconvolgente e crudele si potesse parlare di "Zona Grigia" costituita da persone che godevano di privilegi rispetto ad altre, così da guadagnare qualche mese di vita.
    Come sia potuto accadere questo stermino e con queste modalità (camere a gas, forni crematori, fame, freddo e tante altre torture)? Tutto ciò accadde solo per l'ambizione di alcuni, di formare una razza pura, in una Europa complice e gigantesca prigione.
    Per i sopravvissuti rimane da chiedersi il perché della propria sopravvivenza e la continua ricerca di dare una giustificazione a se stessi e agli altri.
    Ciò portò in loro tanta disperazione, così da togliersi la vita, come avvenne a Primo Levi .

  • #23

    Sofia Sberna (sabato, 04 febbraio 2017 20:55)

    Dal filmato "La zona grigia" emerge quanto sia stato diabolico il sistema applicato dai nazisti nei Lager. Primo Levi e Shlomo Venezia hanno infatti testimoniato come alcuni ebrei collaborassero con i nazisti per far funzionare i campi di concentramento, ed è proprio a questo gruppo di ebrei-collaboratori che Levi riferisce l'espressione "zona grigia".
    In realtà, la collaborazione degli ebrei al genocidio non può essere considerata una scelta libera, perchè spesso era l'unico modo per sopravvivere più a lungo e ottenere qualche piccolo privilegio.
    Ciò che mi ha colpito maggiormente è il senso di colpa che provano tutti i sopravvissuti e la loro vergogna per le atrocità a cui hanno assistito e in alcuni casi partecipato. Per Primo Levi questi sentimenti saranno difficili da sostenere e lo poteranno al suicidio.
    Mi ha colpito inoltre lo smarrimento provato al momento della liberazione dai Lager per il fatto di non sapere dove andare e non avere più nessuna famiglia e nessuna casa da cui tornare.

  • #24

    Giorgia Strazzeri (domenica, 05 febbraio 2017 18:36)

    A me ha colpito la scena in cui quella bambina che veniva allattata dalla madre, non poteva più essere allattata perché la madre era morta...
    Ho provato angoscia perché ho visto come l'uomo può essere tanto cattivo da sterminare senza pietà un intero popolo.

  • #25

    Roberta Miraglia (lunedì, 06 febbraio 2017 12:52)


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    Guardando il documentario riguardo la Shoah, mi hanno colpito parecchie cose, ma in particolare quando ho visto quelle povere persone che non si reggevano in piedi per quanto erano magre. Un' altra scena che mi ha colpito parecchio è stato quando dietro il fil di ferro c'erano quei bambini privati di giocare, sorridere, nutriti con un po' di pane e un po' d'acqua, costretti a lavorare senza mai riposarsi, privati dell' affetto dei propri genitori. Quelle bimbe senza capelli private di vedere la luce del sole la mattina e le stelle la sera, perchè in quel campo non si era mai sicuri di arrivarre a fine giornata. Poveri quei bimbi privati di un gioco, di un letto caldo e una casa. Privati di un nome, siglati con un numero, di un buon pasto caldo ho di un abito da indossare e un paio di scarpe per camminare. Poveri quei bambini che senza nulla rimanevano li' sperando di vivere un altro giorno e che prima o poi qualcuno li venisse a salvare ritornando sotto i loro caldi tetti.
    SPERANDO DI RIAVERE LA LORO VITA.

  • #26

    Baglio Andrea (lunedì, 06 febbraio 2017 13:03)

    Sono un'alunna della 2°D, volevo commentare questo video e dirvi le mie impressioni.
    Il video sulla "La zona Grigia" mi ha fatto riflettere moltissimo, sui campi di concentramento e su come venivano trattati i poveri ebrei, che non potevano ribellarsi, altrimenti venivano uccisi.
    Loro non avevano colpe, ma Hitler li condannava, per il semplice motivo di essere "razza impura".
    La scena che mi ha particolarmente colpita è stata quando hanno salvato l'ebreo che non credeva che tutto fosse finito e in più gli hanno dato uno zainetto con dentro: cioccolati, marmellate, ed altre leccornie.
    Un'altra cosa che mi ha impressionata tanto è stata vedere tutti gli ebrei magrissimi, lottavano per avere un pezzo di pane, infatti, nel video dicevano che sopravvivevano solo i più prepotenti, infatti Primo Levi si riteneva così. Lui si suicidò perché aveva in mente tutti questi ricordi di Auschwitz.
    Secondo me è una cosa importante ricordare questo giorno, ovvero il 27/01/1945, perché, come abbiamo visto nel video, bisogna trasmettere la speranza di una nuova vita senza distinzioni.

  • #27

    Pantano Giulio (martedì, 07 febbraio 2017 11:01)

    Questo documentario mi ha fatto capire dove può arrivare la follia umana, una follia che ha causato milioni di morti . Quella della Shoah è stata un umiliazione per l'umanità. Lo sterminio del popolo ebraico rappresenta per l' Europa una ferita profonda e inguaribile. Riguardando il video della "Zona grigia", ho riflettuto molto su queste persone e ho immaginato di essere a loro posto: tolti dalle proprie famiglie ed essere costretti a vivere in un campo di concentramento, dove i tedeschi comandavano loro come "robot". La parte che maggiormente mi ha colpito riguarda quella di Primo Levi, superstite di questa tragedia, che dilaniato dall'orrore che ha visto con i suoi occhi giunge al suicidio. Infine sono tanto le parole di quest'uomo e tante le sofferenze degli ebrei, per cui dobbiamo ricordarli per sempre.

  • #28

    Gaetano (martedì, 07 febbraio 2017 11:29)

    L'altro giorno la professoressa Raimondi ci ha fatto vedere un documentario sulla " ZONA GRIGIA"; è stato interessante anche se faceva impressione. Abbiamo visto come gli ebrei venivano uccisi o nei forni crematori o li appoggiavano in un muro di sughero (per attutire il colpo), e i nazisti sparavano senza pietà.Vedendo quel video abbiamo capito che cosa significava soffrire. Loro dormivano in dei "letti a castello" fatti di legno e per andare in bagno per i loro bisogni avevano solo 2 minuti. Gli "Ebrei" anche se non volevano dovettero collaborare con i nazisti. Itler agì senza pietà, per sterminare gli Ebrei, essendo anche economicamente ricchi.

  • #29

    Eleonora Falzone (martedì, 07 febbraio 2017 11:37)

    Il documentario 'la zona grigia ' ha suscitato il me emozioni veramente forti.... Durante la seconda guerra mondiale ci fu una riunione a Wannse in cui si decise di sterminare la così detta razza impura ovvero gli ebrei (vennero uccisi anche disabili politici gay...) con le camere a gas e le fucilazioni.
    La scena che mi ha fatto più riflettere è stata l'intervista di Primo Levi, in cui affermava che la teoria del nazismo era quella dello STERMINIO INTRASPECIFICO.
    Disse che si salvavano solo quelli che erano in buona salute e avevano una certa volontà di vita. Lì si viveva nella condizione in cui anche un furto o la violenza stessa veniva premiata.
    Insomma un vero e proprio incubo dove un po' tutti contribuivano al funzionamento dei campi di concentramento, compreso Primo Levi che lavorava nel laboratorio.
    C'era chi si salvava fisicamente ma non mentalmente.
    Questo è un argomento toccante che non bisogna dimenticare



  • #30

    Gloria Intorre (mercoledì, 08 febbraio 2017 10:09)


    Nel vedere il documentario "la zona grigia" sono rimasta sconvolta nell'apprendere che uomini crudeli hanno deciso con spavalderia lo sterminio di altri uomini classificati inferiori. E' impressionante il trattamento riservato loro; vedere quelle persone scheletriche ammassate l'una sull'altra è veramente disumano. I Lager con il loro aspetto cupo e tetro, diventano cimitero di tante anime innocenti. Solo alcuni di loro detti "i sommersi salvati " sopravvissero, perché ritenuti utili; erano forse le persone più egoiste e violente che poi divennero spie della zona grigia. La scena che mi ha colpita maggiormente è stata quella in cui l'anziano signore ha raccontato la liberazione ebrea, in cui gli americani dissero che ormai era tutto finito, dando uno zainetto pieno di dolci, cioccolati e marmellate a tutti i prigionieri e regalando loro un momento di gioia. Fu come nascere una seconda volta, anche se molti di loro provarono vergogna ad essere lì, spogliati della propria dignità.

  • #31

    Maira Annalisa (mercoledì, 08 febbraio 2017 10:38)

    Io penso che l'intervista a Primo Levi sia molto interessante e penso anche che tutte le crudeltà contro gli ebrei che sono successe nei campi di concentramento detti lager siano piu' che crudeli. La scena che mi ha impressionato di piu' è quando la madre che stava dando il latte al proprio bambino ad un certo punto non ci riesce piu' perchè lei è morta e il bimbo viene tolto dal seno della madre con crudeltà... io non avrei avuto il coraggio di togliere alla madre il proprio figlio... E' stato veramente crudele

  • #32

    Dodan Gianina (venerdì, 10 febbraio 2017 12:20)


    Una discussione che volevo fare riguardo la Shoah riguarda quei poveri ebrei venivano portati nei campi di concentramento e gli veniva tolto loro ogni bene. Persino la famiglia e i parenti. Il documentario che ho guardato "LA ZONA GRIGIA" è un filmato che parla della Shoah e di alcune persone che sono sopravvissute in quel tempo. Loro scrissero dei libri riguardo tutto ciò.
    In questo video c'è uno storico di nome Carlo Greppi, che ci racconta di come è successo tutto ciò. Quello che mi ha colpito di più è quando gli americani salvarono gli ebrei. Quelli che rimasero in vita furono probabilmente quelli meno sensibili,quelli con un anima senza pietà. Quelli buoni rimasti in vita si chiedevano perchè erano nati, perchè esistevano.
    Tutto ciò finì nel 1945.
    Primo Levi è stato un uomo di quelli. Dopo aver vissuto tutta quella tragedia decide di suicidarsi nel 1968.
    Io spero che tutto questo non accada più

  • #33

    Luca Messina (martedì, 14 febbraio 2017 12:03)

    Il documentario che abbiamo visto era molto emozionante perché ci fa capire che cosa hanno passato gli ebrei nei campi di concentramento. La scena che mi ha colpito di più è quella di una signora che allatta la sua bambina… la mamma muore e il soldato uccide la bambina.

  • #34

    Andrea Graci (martedì, 14 febbraio 2017 16:18)

    Vedendo questo documentario ho dedotto che la vita a quei tempi non doveva essere facile. Penso invece che fosse pericolosa e che le persone che uccidevano gli ebrei erano senza cuore e che questo peso gli rimarrà anche dopo la vita. Ed è fondamentale tenere ben presente fin dove la follia della mente umana può arrivare , una follia che ha prodotto milioni di morti, di famiglie distrutte, di vedove, orfani e di persone tragicamente segnate a seguito delle atrocità subite.

  • #35

    Roberta Tumminelli (martedì, 14 febbraio 2017 18:48)

    Successivamente alla visione del documentario "la zona grigia" riesco a comprendere maggiormente quanta crudeltà e sofferenza ci sia stata nei lager durante il periodo nazista. Ritengo particolarmente significativo il racconto di Shlamo Venezia, membro dei Sonderkommando, un gruppo di prigionieri che lavorava nei forni crematori.
    Mi ha colpito la scena in cui Shlamo Venezia rievoca l'immagine dei deportati, i quali indossavano durante il gelido inverno solamente un pigiama che, non appena si bagnava, non lo si poteva sostituire con uno pulito perché in quel momento altri avrebbero colto l'occasione per rubare una scarpa. Questa era indispensabile e per riottenerla si sarebbe dovuto barattarla con una porzione di pane.

  • #36

    Christopher Tumminelli (mercoledì, 15 febbraio 2017 18:33)

    Questo documentario mi ha fatto capire quando in quei tempi l'uomo era crudele.
    La scena che mi ha colpito di più è stata quando Venezia raccontava della sua sopravvivenza nei campi di concentramento e pur di restare vivo lo costringevano a tagliare i capelli ai morti, alcune persone lo potrebbero descrivere come un brutto gesto ma in realtà in quei campi nessuno tra gli ebrei si poteva definire cattivo o buono